venerdì 23 aprile 2010

L'affascinante morte

« quando ero a Chapelle-Anthenaise, mi trovavo fuori dal tempo, dunque in una specie di Paradiso. Intorno agli 11 anni [...] ho cominciato ad avere l'intuizione della fine [...]: ero nel tempo, nella fuga e nel finito. Il presente era scomparso, non ci sarebbe più stato per me altro che un passato e un domani, un domani sentito già come un passato [...]. la velocità non è solamente infernale, essa è l'inferno stesso, l'accelerazione nella caduta »

(Diario in frantumi di Eugène Ionesco)

1 commento:

Anonimo ha detto...

geniale ionesco, mai visto a teatro! aspetto una tua piece...

giuseppe